Water Footprint: cos’è e come si calcola

Water Footprint: cos’è e come si calcola

Water Footprint (Impronta Idrica): un indicatore per quantificare l’acqua “nascosta” nei prodotti e nei servizi

Secondo il Ministero della Transizione ecologica "L’impronta idrica è un indicatore del consumo di acqua dolce che include sia l’uso diretto che indiretto di acqua da parte di un consumatore o di un produttore. L’impronta idrica di un singolo, una comunità o di un’azienda è definita come il volume totale di acqua dolce utilizzata per produrre beni e servizi, misurata in termini di volumi d’acqua consumati (evaporati o incorporati in un prodotto) e inquinati per unità di tempo".

L’utilizzo di acqua è cresciuto di circa sei volte a livello globale negli ultimi 100 anni e continua a crescere in maniera costante con un + 1% annuo circa: tale utilizzo è destinato ad aumentare ulteriormente in futuro, in funzione della crescita della popolazione, dello sviluppo economico, dei futuri schemi di consumo e di altri fattori (WWAP, 2018).

I consumi idrici associati ad alcune tipologie di prodotti e, in generale, ad alcuni settori produttivi sono evidenti e di facile comprensione: si pensi, ad esempio, all’acqua utilizzata a scopo irriguo in agricoltura (che rappresenta attualmente circa il 70% del consumo globale) o all’acqua utilizzata a scopo domestico (che rappresenta il 10% circa del consumo globale).

Ci sono però anche consumi idrici di non immediata “visualizzazione” e comprensione, come ad esempio il consumo industriale di acqua associato alla produzione di energia elettrica, o il consumo di acqua collegato alla produzione e distribuzione dei prodotti.

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Così capita che anche un paio di scarpe, una T-shirt, una fetta di carne o un pezzo di formaggio “contengano” virtualmente notevoli quantitativi di acqua proprio in relazione alla loro "storia produttiva", al loro ciclo di vita.

È proprio per rendere visibili tali consumi “nascosti” che è stato pensato di legare l'uso dell’acqua al ciclo di vita dei prodotti, introducendo l'indicatore "Impronta Idrica", meglio conosciuta come Water Footprint (WF).

Che cos’è la Water Footprint?

La Water Footprint (Impronta Idrica) di un prodotto è un indicatore multidimensionale che esprime la misura del volume totale di acqua dolce utilizzata in modo diretto e/o indiretto per realizzare un prodotto o un servizio: viene valutato considerando l’utilizzo di acqua in tutte le fasi della catena di produzione (dalla produzione alla commercializzazione, utilizzo e/o consumo, riciclo o smaltimento, ecc.), cioè in tutto il suo ciclo di vita.

La water footprint si differenzia dal water withdrawal (prelievo di acqua) perché include al proprio interno tutti gli utilizzi diretti ed indiretti di acqua dentro un sistema o un processo, mentre la water withdrawal fa riferimento unicamente all’utilizzo diretto dell'acqua.

L'approccio concettuale è simile a quello dell'LCA (Life Cycle Assessment):

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La Water Footprint (Impronta Idrica) rappresenta in un certo senso l’estensione e l’approfondimento di un concetto precedentemente introdotto nel mondo scientifico, quale il contenuto virtuale di acqua (Virtual Water Content, VWC) di un prodotto/servizio, cioè il volume di acqua dolce utilizzata nelle varie fasi della catena produttiva di un prodotto/servizio e quindi in esso incorporata.

Come è costituita la Water Footprint?

Secondo il metodo sviluppato dal Water Footprint Network, la Water Footprint (Impronta Idrica) si riferisce non solo al volume ma anche al tipo di acqua utilizzata.

Pertanto la WF viene espresso come indicatore multidimensionale in quanto è la risultante della sommatoria descritta nella formula a seguito, comprendendo 3 categorie idriche:

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Nel dettaglio, le varie nature della Water Footprint:

  • la WFblu rappresenta il volume d’acqua di superficie o di falda utilizzata nel processo produttivo che non viene reimmessa nel sistema idrico da cui proviene;
  • la WFverde è la misura del volume d’acqua piovana utilizzata durante la produzione, che quindi non defluisce e non reintegra le risorse superficiali e/o sotterranee;
  • la WFgrigia costituisce invece una misura dell’inquinamento delle acque impiegate ed è calcolata come volume d’acqua necessario per diluire gli agenti inquinanti immessi durante il processo produttivo e riportare la loro concentrazione al valore naturale del corpo idrico ricevente.

In riferimento ad una generica industria che realizza un generico prodotto, l'utilizzo delle diverse tipologie di acque che determinano la Water Footprint complessiva può essere schematizzato come nella figura a seguito:

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Come si può notare è introdotta anche la cosiddetta “WFindiretta”, la quale non rappresenta altro che i quantitativi di acqua blu, verde e grigia utilizzati nella catena di produzione e fornitura di un prodotto o di erogazione di un servizio.

Water Footprint: cosa misura e cosa non misura?

Come già introdotto, la Water Footprint (Impronta Idrica) misura la quantità di acqua collegata al ciclo di vita di un oggetto, di un sistema, di una attività.

Non misura invece l’impatto locale associato al consumo e/o all’inquinamento di un certo quantitativo di acqua dentro un particolare corpo idrico, un tipo di danno ambientale che dipende invece da una serie di fattori prettamente locali e funzionali al livello di vulnerabilità del sistema idrico locale, oltre che dal numero di sorgenti inquinanti.

Considerando inoltre che molti  prodotti vengono consumati in luoghi lontani da quelli di produzione, il concetto di Water Footprint (Impronta Idrica) va inteso in un’ottica globale, planetaria, come del resto capita analogamente per la Carbon Footprint (Impronta di carbonio).

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Quantificare la propria Impronta Idrica secondo lo standard ISO 14046

I principi, i requisiti e le linee guida per la valutazione della Water Footprint (Impronta Idrica) di prodotti, processi e Organizzazioni sono definiti nello standard internazionale ISO 14046 “Environmental management - Water Footprint - Principles, requirements and guidelines”.

Tale norma consente di adottare una metodologia di calcolo unificata e standardizzata al fine di ottenere valutazioni di livello tecnico elevato, capaci di offrire risultati ben comunicabili al consumatore finale e potenzialmente comparabili tra studi similari: la valutazione secondo i principi indicati dalla norma tecnica è comprensiva di tutti i potenziali impatti ambientali associati all'utilizzo della risorsa acqua, denominati “profili dell’impronta idrica”.

La quantificazione dei profili di impronta idrica è basata sull’analisi del ciclo di vita (LCA - Life Cycle Assessment), la metodologia definita dagli standard:

ISO 14040 – “Environmental Management - Life Cycle Assessment - Principles and Framework

ISO 14044 – “Environmental Management - Life Cycle Assessment - Requirements and Guidelines

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In questa logica la valutazione di Water Footprint (Impronta Idrica) tiene pertanto conto della gestione dell’acqua lungo tutta la catena di fornitura e produzione, dall’estrazione delle materie prime fino al fine vita del prodotto, definendo i possibili profili di impronta idrica collegati a tale ciclo di vita.

Possibili profili di impronta idrica possono essere scarsità delle acque, eutrofizzazione, acidificazione o ecotossicità delle acque.

Essendo a tutti gli effetti uno studio LCA (Life Cycle Assessment), la valutazione di Water Footprint (Impronta Idrica) prevede le quattro fasi caratteristiche di tale metodologia riportate nello schema della figura seguente:

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Concluso l’iter di valutazione della Water Footprint (Impronta Idrica), la ISO 14046 prevede che sia predisposta una relazione descrittiva dello studio di LCA sviluppato e una dichiarazione riassuntiva dei risultati ottenuti. Tale dichiarazione può essere destinata sia ad uso interno che esterno: in quest’ultimo caso, di comunicazione dei risultati a parti terze, sono richiesti requisiti aggiuntivi e i contenuti della dichiarazione sono ben definiti dalla ISO 14046.

La dichiarazione può essere utilizzata anche a fini comparativi, ma deve in tal caso essere soggetta a un riesame critico indipendente secondo quanto previsto dalla ISO 14044.

Perchè calcolare la Water Footprint?

Il calcolo della Water Footprint (Impronta Idrica) permette una serie di vantaggi all'Organizzazione, quali:
* comprendere il consumo idrico diretto ed indiretto legato all'Organizzazione e/o ai suoi prodotti;
* ottimizzare l'impronta idrica e ridurre gli impatti ambientali associati;
* aumentare l'efficienza delle risorse;
* migliorare la comunicazione ambientale interna ed esterna con informazioni affidabili;
* rendicontare l'efficienza della gestione idrica aziendale, facendosi carico delle prestazioni ambientali aziendali.

Certificare la Water Footprint secondo lo standard ISO 14046

E' possibile sottoporre la Water Footprint (Impronta Idrica) alla verifica di un Ente terzo ed autonomo, in conformità alla ISO 14046: il soggetto verificatore attesta la conformità dell’asserzione relativa alla Water Footprint (Impronta Idrica) ai requisiti contenuti nello standard, secondo una verifica di conformità normalmente strutturata in quattro fasi:

  • verifica documentale della reportistica (dichiarazione da rendere pubblica e relazione descrittiva dello studio) associata alla valutazione della Water Footprint (Impronta Idrica);
  • verifica della qualità, dell’attendibilità e della rappresentatività di dati e processi;
  • verifica dei calcoli eseguiti all’interno del software usato per le valutazioni di LCA;
  • dichiarazione di verifica e revisione indipendente da parte di un tecnico qualificato, estraneo al team di audit.

Water Footprint: il supporto di Rete Clima nelle fasi di contabilità e di certificazione

Rete Clima è sensibile al tema della gestione delle risorse idriche ed è pertanto disponibile ad accompagnare le Organizzazioni nel proprio “water assessment” al fine di quantificare e comprendere la propria Water Footprint (Impronta Idrica) e poter orientarsi alla riduzione della Water Footprint medesima lungo il ciclo di vita dei propri prodotti.

Per maggiori informazioni contattaci all'indirizzo email: reteclima@reteclima.it.